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ASSOCIAZIONE Culturale storicum​​​

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ROMA ANTICA
Eroi e sangue
​La fine della Repubblica
Seconda edizione di "Eroi e sangue della Roma antica. La fine della Repubblica". A tratti ironico e informale, demitizzante, questo libro narra degli ultimi 90 anni della Repubblica romana. È la storia costruita non come elenco di fatti ma intorno a uomini le cui gesta appartengono a un passato talmente lontano che sembra non possa essere mai esistito. Eppure questi uomini vissero, respirarono, odiarono, amarono, lottando con forza e coraggio per le proprie convinzioni. È il racconto della grandezza di eroi noti o dimenticati che avevano un sogno solo: Roma.
​Potete acquistarlo in formato digitale o cartaceo su

Amazon

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​ Potete trovarlo su Amazon e nelle librerie online
Edizioni Mursia
Con il contributo del Museo storico della Liberazione di Roma.
IRENE SALVATORI
ROMA VIOLATA
Il vento e le ombre
8 settembre-24 marzo 1944

Nei primi mesi dell’occupazione di Roma, dall’armistizio dell’8 settembre 1943 al drammatico omicidio di massa delle Fosse Ardeatine, si sono intrecciate le vicende di tanti uomini e tante donne che hanno dovuto affrontare uno dei momenti più dolorosi della Storia del nostro Paese. Irene Salvatori racconta la Resistenza come una pluralità di voci: militari, civili, gente comune. Nel narrare della Roma occupata, si sofferma sulla figura del maresciallo dei Carabinieri Francesco Pepicelli che, insieme ad altre 334 persone, venne ucciso nel massacro delle Fosse Ardeatine e insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria. La testimonianza del maresciallo, discreta ma presente, è affidata alle sue lettere e ai ricordi della famiglia ricomposti in chiave romanzata. Corredano il testo note e allegati in cui si possono leggere direttamente i documenti e le sentenze giuridiche dei protagonisti di quei mesi così terribili.
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IRENE SALVATORI
STORIE DI GUERRA E DI FOLLIA
1915-1918

Edizioni Storicum. Storia & Cultura
Un paese in guerra in cui vivere è difficile. Un mondo in corsa verso il progresso gettato nel primo folle conflitto mondiale. Una "guerra grande" che travolse e sconvolse tutti: uomini, donne e bambini. C'è un protagonista, Teo, a volte presente nella narrazione, talora silente o solo citato. Teo non è un eroe, non è nessuno, eppure è emblematico. È un matto, un "folle di guerra", una persona la cui anima si è spezzata senza rimedio. Narrare la sua esperienza è raccontare la storia di un'intera generazione, è un omaggio dovuto. Il libro si articola in piccoli saggi in ognuno dei quali è descritto un aspetto del vivere quotidiano dell'Italia e degli Italiani nella Prima guerra mondiale, dalla vita in trincea alla medicina, dalle donne e bambini ai profughi, dalla decimazione dei soldati ai prigionieri, dalla poesia alla elaborazione dei lutti. Un linguaggio divulgativo, diretto e tagliente accompagna lettore e autore in un dialogo continuo alla scoperta, di capitolo in capitolo, della storia della "guerra dei molti voluta dai pochi". Coronano il libro la prefazione di Luigi Ciuti e il saggio sullo stress post traumatico di Isabella Lo Castro.
 Potete acquistarlo su Amazon  in formato digitale o cartaceo (seconda edizione)




Basilica e sotterranei dei SS. Silvestro e Martino ai Monti

3/24/2023

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Prenotazione obbligatoria al 3383434358
Un viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta della prima Roma cristiana. Nei
sotterranei della Basilica dei SS. Silvestro e Martino ai Monti sul colle Oppio si estende
uno dei sotterranei più importanti di Roma. In epoca imperiale la zona era inclusa
nella Regio III “Isis et Serapis”, in base alla suddivisione operata da Ottaviano Augusto
nel 6 a.C. Dalla navata centrale, scenderemo nella cripta sotto l'altare, dalla quale si
ha accesso a una seconda scala che porta nel sotterraneo, un antico luogo di culto
con funzioni legate a un Titulus, identificato come Titulus Equitii. Il sotterraneo di
San Martino ai Monti è composto da una vasta aula rettangolare divisa in tre navate
da sei pilastri. L’edificio si può datare all'età dei Severi: nasce all’inizio come
magazzino, ma nel pieno III secolo d.C. viene ristrutturato e usato per il culto
cristiano. Papa Silvestro consacra il Titulus, adattandolo alle necessità del rito
cattolico. E la basilica soprastante? Il simpatico parroco la definisce “la più bella di Roma” e noi ne scopriremo insieme i tesori.
Durata. 1 ora e mezzo. Costo della visita 12 euro + una donazione di 3 euro alla basilica
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Domenica 5 marzo ore 15.30

2/23/2023

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TERME DI DIOCLEZIANO E MUSEO DELLE TERME. INGRESSO GRATUITO


Le Terme di Diocleziano sono il più grande complesso termale dell'antica Roma. Iniziate dall'imperatore nel 298 d.C. furono aperte al pubblico nel 306 d.C. Oggi il sito archeologico è fruibile in tutta la sua interezza. Nel corso del tempo le terme subirono il destino della grandissima parte dei monumenti romani, utilizzate nei secoli come cava di materiali edili anche di pregio da riutilizzare per altre costruzioni, mentre le aule venivano adibite a vari usi privati. Il riuso degli ambienti interessò soprattutto il corpo centrale delle Terme (calidarium, tepidarium e natatio) nel quale venne costruita da Michelangelo la Basilica di Santa Maria degli Angeli. Il museo ospita un'importantissima collezione epigrafica con iscrizioni provenienti da Roma e dal mondo romano (alcune molto divertenti per la loro immediatezza e semplicità) e una sezione pregevole di reperti di scavo di necropoli protostoriche di Roma e del Lazio. Un sito imperdibile per la vastità e varietà degli aspetti storici, culturali e sociali di cui esso è testimone e custode.
Costo della visita 12 euro ((+ 2 euro di auricolari se si supereranno i 10 partecipanti)
Durata della visita 1 ora e mezzo /2 ore. Ingresso gratuito per la prima domenica del mese
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Domenica 5 marzo ore 10.15

2/23/2023

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IL PALATINO. LA ROMA DEI RE E LE CASE DEL POTERE. INGRESSO GRATUITO

Il Palatino non è un semplice sito archeologico, ma un mondo da scoprire. Le origini di Roma, confermate dagli scavi archeologici, le residenze di epoca repubblicana delle più illustri famiglie romane, la casa di Augusto, i palazzi imperiali: tutto questo e molto altro nel sito tra i più famosi e importanti del mondo. Dalle persistenze archeologiche ricostruiremo una civiltà nel suo divenire, da un piccolo agglomerato di capanne all’Impero tra i più vasti e temuti del mondo antico.
Costo: 12 (+ 2 euro di auricolari se si supereranno i 10 partecipanti)
Durata 2 ore e mezza, Ingresso gratuito per la prima domenica del mese
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Domenica 23 ottobre ore 10.45 Sotterranei di Campo de’ Fiori. San paolo alla Regola, insule e magazzini della Roma antica

10/14/2022

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Il complesso archeologico è attualmente visitabile al primo e al secondo livello sotto il piano odierno di calpestio del cinquecentesco Palazzo Specchi. Gli ambienti romani e medievali, databili tra la fine del I e il XIII secolo d.C., prospettano oggi sull’attuale via di S. Paolo alla Regola, percorso che ricalca l'antico tracciato stradale che fin dall'età repubblicana collegava il Circo Flaminio con la pianura del Campo Marzio. Attraverso l’androne moderno di Palazzo Specchi si ha oggi accesso alle strutture antiche, articolate in una complessa successione di ambienti e sale che si distribuiscono su più livelli. Al secondo piano del sottosuolo, a circa 8 m. di profondità dalla quota attuale della strada, si trovano i due grandi magazzini costruiti all’epoca di Domiziano. Il livello intermedio, detto "della colonna" per la presenza di una colonna in laterizio di epoca costantiniana, era in origine un cortile lastricato e, posto a monte dei magazzini domizianei. In età severiana, in affaccio sul medesimo cortile, furono eretti altri due magazzini di dimensioni inferiori, oggi visitabili al primo piano del sottosuolo. Al primo piano del sottosuolo si osserva lo sviluppo dei magazzini di età severiana che si articolavano attorno ad un altro ampio cortile, oggi tramezzato dai muraglioni sui quali si impostano le volte cinquecentesche del soprastante palazzo, ma in origine dotato di rivestimento pittorico policromo a imitazione della più pregiata decorazione in marmi colorati (cosiddetta “stanza della pittura”). I restanti due ambienti al primo livello sotto il suolo sono pavimentati a mosaico con tessere bianche e nere di età severiana e costituiscono il piano superiore degli originari magazzini affacciati sul vicolo. Un sito archeologico complesso e poco conosciuto che ci porta indietro nel tempo e ci fa aggiungere ancora un tassello sulle tipologie edilizie di Roma antica.
Durata della visita 1 ora. Biglietto euro 5 (gratuito con la Mic card) + 12 euro la visita guidata comprensiva di prenotazione. Max 15 partecipanti.
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Domenica 1 maggio ore 10.30. La villa dei Quintili. Una residenza imperiale. Ingresso gratuito per la prima domenica del mese.

4/20/2022

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Il parco archeologico dell’Appia Antica vede, come sua parte integrante, il complesso monumentale della Villa dei Quintili. La villa appartenne ai due fratelli Quintili, Quinto e Valerio Massimo, i quali vissero all’epoca dell’imperatore Commodo. Questi, stando alle fonti, la cui imparzialità è dubbia, confiscò la tenuta ai due fratelli per farvi una sua residenza extraurbana. Da quel momento l’area viene dotata di un impianto termale imponente, di cui oggi se ne possono ancora ammirare i resti e la decorazione pavimentale musiva. La villa rimase in uso almeno fino al VI secolo, come testimoniano i bolli laterizi dell’epoca di Teodosio, e le strutture murarie venute alla luce in scavi recenti. Nel piccolo Antiquarium della villa è stato allestito un pregevole museo con alcuni dei reperti rinvenuti nel corso degli scavi.  
Durata della visita 2 ore. Costo 10 euro (biglietto gratuito in occasione della prima domenica del mese. Non è necessario Green pass ma solo mascherina chirurgica nell’Antiquarium) Max 18 partecipanti.
Prenotazione al 3383434358
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Caravaggio. Matteo e l'angelo

4/1/2022

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​𝐂𝐚𝐫𝐚𝐯𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨. 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐞𝐨 𝐞 𝐥'𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥𝐨. 𝐋𝐞 𝐝𝐮𝐞 𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢.

La storia della cappella Contarelli è lunga e travagliata. Prima di affidare a Caravaggio la decorazione delle tre pareti, queste erano state affidate a Giuseppe Cesari, il Cavalier d'Arpino, che ne completò solo la volta , mentre nella parete centrale si era prevista una scultura di Matteo affidata al fiammingo Cobaert. l'8 gennaio 1602 ( quando già nelle pareti laterali trionfavano le opere di Merisi), finalmente lo scultore provvide a posizionare la sua scultura che tanto a lungo era stata aspettata.
"𝐿𝑖 𝐶𝑜𝑛𝑡𝑎𝑟𝑒𝑙𝑙𝑖, 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑙𝑖 𝑣𝑖𝑑𝑒𝑟𝑜, 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑓𝑢𝑠𝑠𝑒 𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎 𝑑𝑖𝑣𝑖𝑛𝑎, 𝑜 𝑚𝑖𝑟𝑎𝑐𝑜𝑙𝑜𝑠𝑎, 𝑒 𝑟𝑖𝑡𝑟𝑜𝑣𝑎𝑛𝑑𝑜𝑙𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑒𝑐𝑐𝑎𝑔𝑔𝑖𝑛𝑒, 𝑛𝑜'𝑙 𝑣𝑜𝑙𝑙𝑒𝑟𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑐𝑎𝑝𝑝𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑖 𝑆. 𝐿𝑢𝑖𝑔i".
Eh già lo scultore non era stato all'altezza delle aspettative. Qui entra in scena il nostro pittore. il 7 febbraio Caravaggio firmò il contratto e pochi mesi dopo il quadro venne appeso sull'altare. Ma... quando il mondo la vide fece tanto d'occhi. un'opera quasi comica e tanto irriverente che mostrava "𝑢𝑛 𝑟𝑎𝑔𝑎𝑧𝑧𝑎𝑐𝑐𝑖𝑜 𝑖𝑟𝑟𝑖𝑣𝑒𝑟𝑒𝑛𝑡𝑒, 𝑝𝑎𝑛𝑛𝑒𝑔𝑔𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑖𝑛 𝑢𝑛 𝑙𝑒𝑛𝑧𝑢𝑜𝑙𝑜 𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑠𝑐𝑖𝑐𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑟𝑎𝑝𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑠𝑎𝑐𝑟𝑎 𝑑𝑎 𝑡𝑒𝑎𝑡𝑟𝑖𝑛𝑜 𝑝𝑎𝑟𝑟𝑜𝑐𝑐ℎ𝑖𝑎𝑙𝑒". Matteo, a piedi nudi e sporchi, piedi che erano all'altezza del prete che avrebbe officiato la messa nella cappella, ha le sembianze di un umile contadino, rozzo e impacciato. Accanto un fanciullo gli insegna le Sacre Scritture con aria insolente. Il dipinto, nel mondo chiuso della Controriforma, non era decoroso: quell'aria rozza e quei piedi nudi erano uno schiaffo alla solennità che ci si sarebbe aspettati da un evento tanto sacro quanto mistico. A salvare la situazione fu Vincenzo Giustiniani che prese per sé il quadro e ne commissionò un altro diverso, quello che oggi vediamo in San Luigi. Il nuovo Matteo non ha più l'ironia e la vivacità della prima versione. I piedi scalzi sono ora lontani dall'osservatore e il corpo è interamente coperto dalla tunica. Il modello è lo stesso del "Martirio". Un angelo dalle inquietanti ali scure si libra sul santo che ne sembra quasi spaventato, in posa precaria sulla panca in primo piano. Un fondo scuro avvolge le due figure che si staccano da questo con una luce che avvolge panneggi e definisce i piani. Controllato e controriformista il nuovo Matteo è barocco, è quasi statuario, ma magnifico.
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8 marzo. Festa della donna. Tra leggende e verità.

3/8/2022

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Le leggende metropolitane sono dure a morire e ve ne sono alcune, infondate, sulla nascita della Festa della donna. Forse per creare più 𝑝𝑎𝑡ℎ𝑜𝑠. Ma la verità è sempre la strada migliore e non ha bisogno di orpelli, anche perchè, a volte, già drammatica di per sè.
- Una delle leggende più comuni è quella secondo cui la festa venne istituita per ricordare un incendio che uccise centinaia di operaie di una fabbrica di camicie a New York l’8 marzo 1908. Quest’incendio non avvenne mai, ma ce ne fu uno il 25 marzo del 1911 (questo sì, reale) nel quale morirono 140 persone, soprattutto donne immigrate italiane e dell’Europa dell’Est. Non fu però questo all'origine della festività, anche se questo fatto divenne uno dei simboli della campagna in favore dei diritti delle donne operaie. Allo stesso modo, non è vero – un’altra versione – che la Giornata internazionale della donna viene celebrata per ricordare la dura repressione di una manifestazione sindacale di operaie tessili organizzata sempre a New York nel 1857.
- Perchè proprio l'8 marzo? La prima volta fu festeggiata negli Stati Uniti nel febbraio 1909 su iniziativa del Partito socialista americano, che aveva invitato tutte le donne a partecipare a una manifestazione in favore del diritto di voto femminile.
Fu ripetuta anche l’anno seguente, sempre per chiedere il diritto di voto e rivendicazioni sindacali. Inizialmente non fu raggiunto un accordo sull’istituzione di una giornata della donna che venisse celebrata da tutti nello stesso giorno.
La prima Festa della Donna a essere celebrata un 8 marzo fu quella del 1914, forse perché quell’anno era una domenica. Tre anni dopo ci fu un’altra manifestazione, sempre avvenuta l’8 marzo, nella quale le donne di San Pietroburgo protestarono per chiedere la fine della Prima guerra mondiale. Quattro giorni dopo lo zar abdicò e il governo provvisorio concesse alle donne il diritto di voto. Dopo la rivoluzione bolscevica, nel 1922 Vladimir Lenin istituì l’8 marzo come festività ufficiale.
- Perchè si regalano mimose? alcune dirigenti del Partito comunista, Teresa Mattei, Rita Montagna e Teresa Noce proposero che a simboleggiare la festa fosse un fiore economico che si poteva trovare facilmente. In particolare la Mattei disse: «La mimosa era il fiore che i partigiani regalavano alle staffette. Mi ricordava la lotta sulle montagne e poteva essere raccolto a mazzi e gratuitamente».
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Domenica 6 marzo ore 11.00. Museo storico della Liberazione

3/2/2022

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​Prenotazione obbligatoria al 3383434358.
8 settembre 1943- 4 giugno 1944: Roma fu occupata dai nazisti e l’edificio di Via Tasso, di proprietà del principe Ruspoli, ospitò il Comando della polizia nazista agli ordini del colonnello Herbert Kappler. Il Museo si articola oggi in tre piani (al secondo e terzo piano sono ancora ben visibili le celle del carcere) e occupa solo un’ala dell’edificio originale, quella del civico 145. Il Museo, inaugurato il 4 giugno 1955, ha il fine “di garantire al patrimonio storico nazionale la più completa e ordinata documentazione degli eventi storici nei quali si concentrò e si svolse la lotta di Liberazione di Roma durante il periodo 8 settembre 1943-4 giugno 1944”. Un percorso denso e intenso nella Memoria di una città, Roma, protagonista di eventi profondamente drammatici (massacro delle Fosse Ardeatine, deportazione del ghetto ebraico, eccidio in località La Storta) ma anche grandiosi quali furono la lotta di lotta di Liberazione e di Resistenza che coinvolse tutti, uomini e donne, in un’azione corale.
Durata della visita 1 ora e mezzo abbondante. Costo della visita 12 euro comprensivi di visita guidata, auricolari e prenotazione. Nel Museo non si paga il biglietto d’ingresso ma chi vuole può fare una piccola donazione.
Massimo 10 persone. Per accedere sono necessari Super green pass e mascherina.
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Benvenuto marzo!

3/2/2022

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​𝙄𝙡 𝙢𝙚𝙨𝙚 𝙙𝙞 𝙈𝙖𝙧𝙩𝙚 𝙚 𝙡𝙖 𝙡𝙚𝙜𝙜𝙚𝙣𝙙𝙖 𝙙𝙚𝙜𝙡𝙞 "𝙖𝙣𝙘𝙞𝙡𝙞𝙖"
Irene Salvatori
“𝑃𝑎𝑑𝑟𝑒 𝑀𝑎𝑟𝑡𝑒, 𝑡𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑔𝑜 𝑒 𝑡𝑖 𝑠𝑢𝑝𝑝𝑙𝑖𝑐𝑜 𝑑𝑖 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑒 𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑚𝑖𝑎 𝑓𝑎𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎. 𝑝𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑚𝑜𝑟𝑖𝑣𝑜 𝑡𝑖 𝑜𝑓𝑓𝑟𝑜 𝑢𝑛 𝑚𝑎𝑖𝑎𝑙𝑒, 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑒𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑒 𝑢𝑛 𝑡𝑜𝑟𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑜𝑟𝑑𝑖𝑛𝑎𝑖 𝑓𝑜𝑠𝑠𝑒𝑟𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑙𝑒𝑣𝑎𝑡𝑖 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑧𝑜𝑛𝑒 𝑣𝑖𝑐𝑖𝑛𝑜 𝑎𝑖 𝑚𝑖𝑒𝑖 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑖, 𝑙𝑒 𝑚𝑖𝑒 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑒 𝑒 𝑙𝑒 𝑚𝑖𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑒𝑡𝑎̀. 𝐴𝑙𝑙𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑎 𝑙𝑒 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑒, 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑣𝑖𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑖𝑛𝑣𝑖𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖, 𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑒𝑟𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑙𝑎 𝑑𝑖𝑠𝑡𝑟𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑙𝑎 𝑟𝑜𝑣𝑖𝑛𝑎 𝑒 𝑙’𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑖𝑛𝑜𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑢𝑛𝑎… 𝑚𝑎𝑛𝑡𝑖𝑒𝑛𝑖 𝑖𝑛 𝑠𝑎𝑙𝑢𝑡𝑒 𝑖 𝑚𝑖𝑒𝑖 𝑝𝑎𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑒 𝑖𝑙 𝑚𝑖𝑜 𝑔𝑟𝑒𝑔𝑔𝑒, 𝑚𝑒, 𝑙𝑎 𝑚𝑖𝑎 𝑐𝑎𝑠𝑎 𝑒 𝑙𝑎 𝑚𝑖𝑎 𝑓𝑎𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎”. Una bella preghiera a Marte di Marco Porcio Catone il censore nel mese in cui, secondo la tradizione, Romolo, figlio di Marte, fondò Roma. Il primo mese del calendario romuleo a cui Numa in seguito aggiunse febbraio. Le feste dei primi giorni di marzo erano sacre e con molti rituali: si appendevano corone di alloro sulla Regia e nelle curie, si rinnovava il fuoco sacro di Vesta e si simulavano battaglie in Campo Marzio. I riti più importanti erano officiati dai 𝑠𝑎𝑙𝑖𝑖 (sacerdoti scelti tra giovani patrizi) che, cantando e saltando, imbracciavano antichi scudi e lance. Tali scudi indossati dai sacerdoti venivano chiamati “ancilia”. Narra la leggenda che Giove, al tempo di Numa Pompilio, avesse inviato dal cielo uno scudo al cui destino era indissolubilmente legato quello di Roma. Il re, pio e attento ai segnali celesti, incaricò un fabbro di nome Mamurio di crearne 11 copie, per evitare che qualcuno trafugasse o danneggiasse l’originale. Per secoli gli “ancilia”, vennero conservati nella Regia, fino a quando Augusto, li spostò nel tempio di Marte Ultore (vendicatore) nel suo foro. Gli “ancilia” potevano essere imbracciati solo dai 𝑠𝑎𝑙𝑖𝑖 che li portavano in processione il 1, 19 e 23 marzo in occasione dell’𝑎𝑟𝑚𝑖𝑙𝑢𝑠𝑡𝑟𝑖𝑢𝑚 e del 𝑡𝑢𝑏𝑖𝑙𝑢𝑠𝑡𝑟𝑖𝑢𝑚, feste dopo le quali potevano iniziare le campagne militari.
​Foto da Web
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Michelangelo. Una vita inquieta. Il Mosè e il quartiere Monti. Domenica 27 febbraio ore 10.30

2/8/2022

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​Una lunga passeggiata nel quartiere tra i più antichi di Roma. Partiremo dalla basilica di San Pietro in vincoli dove ammireremo il Mosè di Michelangelo, il vero protagonista della tomba di papa Giulio II, ed entreremo nella vita “inquieta” di un genio indiscusso dell’arte italiana di tutti i tempi. Dalla basilica esploreremo il quartiere ricco di leggende e angoli da scoprire per finire al Ludus Magnus, la caserma dei gladiatori annessa al Colosseo. Si raccomandano scarpe comode.
Durata della visita 2 ore abbondanti. Costo: 12 euro. Il prezzo include la visita guidata, gli auricolari e la prenotazione. Non è necessario il Green pass ma è obbligatoria la mascherina all’interno della chiesa.
​Prenotazione obbligatoria al 3383434358
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Sabato 25 settembre ore 9.30. Camminamento delle Mura aureliane di Via Campania. Nuova apertura!

9/3/2021

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Prenotazione obbligatoria al 3383434358
Dopo un lungo restauro tornano fruibili al pubblico, finalmente, nuovi percorsi delle Mura Aureliane. Parlare delle Mura (fatte costruire dall’imperatore Aureliano tra il 270-275 d.C.), uno dei monumenti emblematici della città, è narrare la storia di Roma nel suo svolgersi attraverso i secoli. Il camminamento, nel tratto delle Mura Aureliane di via Campania, da Porta Pinciana a via Marche, si articola su due ordini di arcate risalenti all'epoca dell'imperatore Onorio (401-403 d.C.) ed è stato riutilizzato come muro di confine della Villa Boncompagni-Ludovisi e, dai primi decenni del Novecento, come sede di studi d’artista.
L’ingresso è molto contingentato. Massimo 9 partecipanti. Durata della visita 1 ora. Costo 13 euro e comprende biglietto (gratuito), visita guidata e auricolari e prenotazione.
Come da Decreto legge 111 del 6 agosto 2021, per accedere al sito sarà necessario essere muniti di Green pass.
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Domus Aurea. Un viaggio nella bellezza

9/3/2021

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“𝑅𝑜𝑚𝑎 𝑜𝑟𝑚𝑎𝑖 𝑒̀ 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑜𝑙𝑎 𝑐𝑎𝑠𝑎. 𝑀𝑖𝑔𝑟𝑎𝑡𝑒 𝑎 𝑉𝑒𝑖𝑜, 𝑜 𝑄𝑢𝑖𝑟𝑖𝑡𝑖! 𝐴 𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑐𝑎𝑠𝑎 𝑑𝑖 𝑁𝑒𝑟𝑜𝑛𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑖 𝑓𝑖𝑛 𝑙𝑎̀”. Questo e altri motteggi giravano nella Roma di Nerone quando l’imperatore, a seguito dell’incendio scoppiato nel luglio del 64 d.C., che distrusse una gran parte della città e del quale non ebbe colpa – come a lungo nei secoli si è sostenuto-, concepì il progetto della sua nuova dimora, la Domus Aurea. 80 ettari per i quali si avviarono operazioni di taglio e contenimento dei colli. I dislivelli erano raccordati da vie porticate e vedute prospettiche. Un lago fungeva da vestibolo dell’immensa domus, lago ricavato su una precedente palude, e alimentato dall’Acquedotto Claudio. Gli artefici di tale rara bellezza e sperimentazione urbanistica furono due architetti, Severo e Celere. Alla morte di Nerone, nel 68 d.C., ampie porzioni erano finite, ma il progetto venne abbandonato. Vespasiano “restituì” al popolo romano l’ampia area della domus, in parte costruita con espropri di terreni privati. Sul lago venne costruito l’Anfiteatro Flavio.
Sul Colle Oppio, per una lunghezza presunta di circa 370 metri, sorgeva l’elegante e magnifico padiglione panoramico. Oggi questa porzione è di nuovo aperta al pubblico, almeno una parte di essa. Portici, giardini e architetture leggere allietavano la permanenza e gli occhi dell’imperatore e degli ospiti. La protagonista principale, ora assente, era la luce, che penetrava dai portici e dalle ampie finestre, oggi scomparse. L’interramento avvenne ad opera di Traiano che, dopo aver portato via tutto il materiale nobile (marmo e statue), usò la struttura della domus come fondamenta delle immense terme che sorsero al di sopra di essa. Rimangono però, ancora visibili e in loco, gli affreschi del pittore Fabullus, dal tratto aristocratico e consapevole, di IV stile pompeiano. Entrare oggi nella Domus Aurea è un’emozione che mozza il fiato…provare per credere.
In queste settimane nella stanza ottagona è ospitata la mostra di Raffaello e la nascita delle grottesche.
​Irene Salvatori
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La casa di Augusto sul Palatino

9/3/2021

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Qui, in queste stanze, oggi di nuovo visitabili dopo la chiusura per la pandemia, visse Augusto.
La figura del primo imperatore, anche se formalmente si definì primo tra pari, è fatta di luci e ombre. Augusto portò a compimento, in un grande affresco, il bozzetto delineato da Cesare, con tutti i mezzi e con grande spregiudicatezza politica. Donò al mondo romano 40 anni di pace e aprì a un nuovo sistema politico. Tra queste stanze tutto fu deciso. Non è un caso che volle la sua dimora proprio in questo punto, accanto alle capanne del fondatore di Roma. Al pari di Romolo, Augusto fu il fondatore di una nuova Roma. È superfluo dire che visitare questo luogo è un'emozione che taglia il respiro.
Irene Salvatori.
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Benvenuto settembre!

9/3/2021

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​Nel mondo antico, e in particolare nel mondo romano, settembre segnava la fine dei lavori agricoli. Terminato il raccolto ci si preparava per la vendemmia e gli agricoltori si procuravano i grandi 𝘥𝘰𝘭𝘪𝘢 nei quali far fermentare l’uva. Le divinità del mese erano Bacco (dio del vino) e Vulcano, non solo il dio che forgiava le armi, ma più in generale gli attrezzi che sarebbero stati usati. Il mese era consacrato a Giove, al quale erano dedicati i 𝙡𝙪𝙙𝙞 𝙧𝙤𝙢𝙖𝙣𝙞 che si tenevano dal 4 al 19 settembre. Nelle rappresentazioni del mese compare spesso la lucertola, animale che di frequente si aggirava (e ancora oggi) tra i vigneti. La presenza dell’animaletto era considerata nociva e, per tale motivo, veniva catturato e sacrificato in rituali magici.
Irene Salvatori
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Domenica 14 giugno ore 10,30. Passeggiate romane.

6/3/2020

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Prenotazione obbligatoria al 3383434358
durata della visita 2 ore
contributo 10 euro+1,50 auricolari
La prima di una serie di passeggiate alla scoperta di Roma “come era e come è”. Con carte topografiche archeologiche alla mano andremo alla scoperta dei luoghi visibili e di quelli ormai perduti. Questo primo itinerario ci porterà dalla Crypta Balbi al Pantheon, passando per i templi di Largo Argentina, il Diribitorium (dove avveniva lo spoglio delle schede elettorali) ai Saepta Iulia, in parte occupati dalla Chiesa di Santa Maria Sopra Minerva, nella quale si celebrò il famoso processo a Galileo Galilei, alle Terme di Agrippa e infine al Pantheon. Nel corso della nostra passeggiata millenaria incontreremo personaggi della storia, monumenti ricoperti da architetture di epoche più recenti e… gli immancabili fantasmi!  
​NOTA BENE
Nel rispetto della normativa della Regione Lazio, che richiede piccoli gruppi per evitare assembramenti, saranno previsti al massimo 12 partecipanti. In caso di numerose adesioni le visite saranno riproposte anche nel pomeriggio. Si dovrà rispettare la distanza di sicurezza (eccezione fatta per i conviventi) e indossare le mascherine ove questa non sia possibile, in ogni caso sono vivamente consigliate. Il materiale fornito, cartine e appunti sarà inserito in buste precedentemente sanificate.
Per fruire al meglio della visita si useranno whispers con trasmittenti sanificate e auricolari usa e getta. 

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Domenica 23 febbraio ore 10.00. apertura straordinaria del Colombario di Pomponio Hylas

2/17/2020

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ll colombario, scoperto nel 1831 da Pietro Campana, è situato a poca distanza dalle mura Aureliane e vi si accedeva da un diverticolo della via Latina. Fu costruito nel periodo compreso tra il principato di Tiberio e quello di Claudio (14-54 d.C.) e fu utilizzato sino al II sec. d.C. accogliendo, in età flavia, le ceneri del liberto Pomponio Hylas. Il colombario è un ambiente sepolcrale le cui pareti erano occupate da nicchie nella quali venivano deposte le urne cinerarie dei defunti. In un mosaico sui gradini dell’ingresso è riportata un’scrizione col nome dei coniugi sepolti all’interno della tomba. Da questa sappiano che il proprietario, Pomponio Hylas, fu un liberto, il quale aveva comprato il sepolcro da un altro liberto il cui nome è inciso nell’edicola principale al di sotto di una grande abside. Vivaci decorazioni pittoriche, dalla complessa ed erudita simbologia, e stucchi decorano tutto il colombario, evidenziando come il nostro personaggio fosse una persona colta e aperta al mondo della musica e delle arti. Un piccolo gioiello che Roma ci ha lasciato quasi intatto, assolutamente da non perdere. Posti limitati. Durata della visita 1 ora. ingresso 4 euro ridotto 3 euro. Gratuito per i possessori di Mic + 10 di visita guidata.
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Domenica 2 febbraio. ore16.00. Castel Sant'Angelo. Una storia millenaria

1/24/2020

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2000 anni di storia per questa meraviglia romana. Tutto ha inizio nel 130 quando l'imperatore Adriano chiede all'architetto Demetriano di costruire un mausoleo funebre per se e i suoi familiari, ispirandosi all'ormai completo mausoleo di Augusto, fu ultimato da Antonino Pio nel 139. Venne costruito di fronte al Campo Marzio, al quale fu unito da un ponte appositamente costruito, il Ponte Elio. Il Mausoleo ospitò i resti dell'imperatore Adriano e di sua moglie Vibia Sabina, dell'imperatore Antonino Pio, di sua moglie Faustina maggiore e di tre dei loro figli, di Lucio Elio Cesare, di Commodo, dell'imperatore Marco Aurelio e di altri tre dei suoi figli, dell'imperatore Settimio Severo, di sua moglie Giulia Domna  e dei loro figli e imperatori Geta e Caracalla. Nel 403 l'imperatore d'Occidente Onorio incluse l'edificio nelle Mura aureliane: da quel momento l'edificio perse la sua funzione originaria di sepolcro, diventando un fortilizio, baluardo avanzato oltre il Tevere a difesa di Roma. Nel Medioevo e nel Rinascimento molti furono gli interventi dei papi che si avvalsero dei più illustri e famosi artisti e architetti che in quel momento operavano a Roma. Tra i nomi spiccano Antonio da San Gallo il vecchio e il giovane, Pinturicchio, Raffaello Sinibaldi da Montelupo e Perin del Vaga. Molti furono i personaggi celebri che furono imprigionati nelle celebri prigioni del Castello, tra questi, Benvenuto Cellini che con un fuga rocambolesca riuscì a fuggire, Beatrice Cenci, Giordano Bruno e in epoca più recente i carbonari Targhini e Montanari, resi celebri dal film “Nell’anno del Signore” di Luigi Magni. Prima domenica del mese ingresso gratuito + 10 euro la visita guidata + 1 euro affitto di auricolari se il gruppo supera i 10 partecipanti. Durata due ore circa.
 
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Domenica 29/12 ore 15.00 Caravaggio, il genio e la follia. San Luigi dei Francesi. ore 15.00

12/22/2019

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​Prenotazione obbligatoria al 3383434358
"...misesi in letto con febbre maligna e senza aiuto umano tra pochi giorni morì malamente come appunto male aveva vivuto" Così, con poche parole astiose, Giovanni Baglione riporta la fine di uno di più grandi pittori che la storia della pittura ci abbia lasciato. Luce e ombra, vita e morte, miseria e grandezza senza pari: questo fu Michelangelo Merisi da Caravaggio. maledetto? possibile. Modernissimo e rivoluzionario? sicuramente. un genio assoluto? senza alcun dubbio. Nelle Chiese di San Luigi dei Francesi e Sant'Agostino si trovano 4 tra le tele più affascinanti del nostro pittore; il ciclo di San Matteo e la Madonna dei Pellegrini. La visita ripercorrerà la vita di Caravaggio attraverso la lettura delle opere e del tempo in cui lo stesso visse. Ingresso gratuito+ 11 euro la visita guidata comprensiva di auricolari. Durata della visita 2 ore
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Domenica 24 novembre ore 10.20. I sotterranei della basilica di San Crisogono a Trastevere

11/20/2019

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​I sotterranei di San Crisogono conservano le vestigia di uno dei più antichi tituli sorti in Trastevere. Crisogono morì martire sotto l’imperatore Diocleziano tra il 304 ed il 305. La scoperta della basilica paleocristiana avvenne nel 1907 durante una campagna di scavi per conto del Ministero di Belle Arti, sebbene fosse già nota l’esistenza dei resti antichi sotto il livello moderno. Con i primi scavi venne alla luce la schola cantorum, il recinto presbiteriale, la confessione e la cripta semianulare con resti di pitture di Santi. Lo scavo proseguì quindi nell’aula basilicale e nei due ambienti laterali dell’abside. La forma particolare della chiesa, con una sola navata invece di tre, e la presenza di diverse vasche fa supporre la possibile riconversione a luogo di culto di un precedente locale commerciale, forse una fullonica destinata alla tintura dei tessuti, non fuori contesto in un'area corrispondente a un distretto commerciale dell'epoca. Sono stati ritrovati affreschi dell'VIII e XI secolo, che includono un Papa Silvestro che cattura il drago, San Pantaleone che guarisce il cieco, San Benedetto che guarisce il lebbroso e Salvataggio di san Placido. L'interno, basilicale, è diviso da tre navate da ventidue antiche colonne di granito con capitelli di stucco, aggiunti con il restauro apportatovi nel Seicento, e fu decorato da Pietro Cavallini. Alla sua scuola appartiene il mosaico absidale. Due colonne di porfido, le più grandi che siano a Roma, sorreggono l'arco trionfale. Il bel pavimento cosmatesco ricopre l'intera superficie della chiesa. Nel soffitto seicentesco a grandi lacunari intagliati e dorati con fondo azzurro è posta una copia del "Trionfo di San Crisogono", magnifica opera del Guercino. Durata della visita 1 ora e mezza/2.  Ingresso 3 euro + 10 euro la visita guidata 
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Sabato 23 novembre ore 16.00. La chiesa di Santa Passera. Un gioiello di Roma

11/20/2019

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​La chiesa di Santa Passera è una chiesa romana risalente agli inizi del V secolo, ristrutturata e ampliata nel XIV secolo, edificata sui resti di un mausoleo romano e di una cripta risalenti alla seconda metà del II secolo. L'origine del nome della chiesa, ubicata nel quartiere Portuense di Roma, è incerta poiché non è mai esistita una santa di nome "Passera". Secondo la tradizione, essa fu costruita sulle rive del Tevere nel luogo in cui, agli inizi del V secolo, i resti di due santi alessandrini, Ciro e Giovanni, furono sbarcati, provenienti dall'Egitto, per essere trasferiti nella città di Roma. Nel XIV secolo l'antica chiesa fu completamente ristrutturata e sopraelevata. La chiesa superiore del XIV secolo è a pianta rettangolare ad un'unica navata, con abside e soffitto ligneo, edificata su di un edificio preesistente, un mausoleo romano, le cui caratteristiche architettoniche ancora si distinguono esternamente sul lato sinistro della chiesa; l'edificio presenta tratti molto simili al cenotafio di Annia Regilla, quest'ultimo risalente alla seconda metà del II secolo d.C. Dall'oratorio una scaletta consente di scendere nella stretta cripta ipogea a pianta rettangolare che originariamente custodiva i resti dei due santi martirizzati. L'ambiente, interrato dopo il 1706, riscoperto nel 1904, è databile tra la fine del II secolo e l'inizio del III secolo. La chiesa, poco conosciuta è un piccolo esempio di quanta bellezza possa offrire la città di Roma.  Durata della visita 1 ora e mezza circa. Costo della visita 10 euro + 3 euro il biglietto/offerta.
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Domenica 3 novembre. I mercati di Traiano ore 16.00. Ingresso gratuito per i residenti a Roma. Shopping, commerci e mercato nella Roma antica

10/28/2019

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​I Mercati di Traiano costituiscono un esteso complesso di edifici di epoca romana nella città di Roma, sulle pendici del colle Quirinale. Dal 2007 ospitano il "Museo dei Fori Imperiali". Il complesso, che in origine si estendeva anche oltre i limiti dell'attuale area archeologica, in zone oggi occupate da palazzi moderni, era destinato principalmente a sede delle attività amministrative collegate ai Fori Imperiali, e solo in misura limitata a attività commerciali, che forse si svolgevano negli ambienti aperti ai lati delle vie interne. I mercati sorsero  contemporaneamente al Foro di Traiano, agli inizi del II secolo, per occupare e sostenere il taglio delle pendici del colle Quirinale, ed è separato dal Foro per mezzo di una strada basolata. Riprende la forma semicircolare dell'esedra del foro traianeo e si articola su ben sei livelli. Le date dei bolli laterizi sembrano indicare che la costruzione risalga in massima parte al regno di Traiano e forse è da attribuire al suo architetto, Apollodoro di Damasco, sebbene sia possibile che il progetto fosse già stato concepito sotto Domiziano, alla cui epoca potrebbe essere attribuito almeno l'inizio dei lavori di sbancamento. Biglietto gratuito per i residenti a Roma +10 euro la visita guidata. durata 2 ore.
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Domenica 3 novembre ore 10.30. Il Foro Romano: 2000 anni tra storia, miti e leggende. Il cuore della Roma antica. Ingresso Gratuito

10/28/2019

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​​INGRESSO GRATUITO. Il cuore di Roma. Un viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta delle nostre origini. Ab Urbe Condita (dalla fondazione di Roma), fino ad oggi, la visita prenderà in esame i monumenti e i personaggi che, tra storia e leggende, hanno contribuito ad affermare la potenza di Roma nel mondo.  Vedremo dove fu cremato il corpo di Giulio Cesare, dove Cicerone pronunciò le celebri Catilinarie, la necropoli dell’epoca del Ferro, la casa delle vestali e molto altro ancora. Un sito archeologico ricco di testimonianze uniche al mondo. Una bella passeggiata nella Storia e nella vita quotidiana di Roma, dalle origini (parleremo dei nuovi scavi che testimoniano la verità delle leggende che ci sono state tramandate) alla fine del mondo antico.  Prima domenica del mese ingresso gratuito. Costo della visita 10 euro + 1 euro di auricolari durata 2 ore e 30 circa.
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Domenica 27 ore 10.30. Museo dell'Alto Medioevo. La fine del mondo antico e un nuovo mondo nascente.

10/21/2019

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In assoluto uno dei musei, forse meno conosciuti, ma più affascinanti di Roma, con reperti unici e dal valore storico-artistico inestimabile. Un viaggio nella vita quotidiana di Roma a cavallo di quel periodo noto come “secoli bui” e il XIV secolo.  Il percorso si articola in otto sale ricche di pavimenti, mosaici, tessuti, oggetti di oreficeria e lo splendido Opus sectile della domus di Porta Marina di Ostia antica, per il quale il museo è famoso.
Ingresso 4 euro + 11 euro di visita comprensiva di auricolari
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Domenica 22 settembre ore 10.30. Il Circo Massimo, lo sport e la passione delle corse nella Roma antica.

9/13/2019

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Prenotazione obbligatoria
​Lungo 600 mt e largo 120 mt il Circo Massimo è la più grande struttura per spettacoli costruita dall’uomo. Il circo sorge su un’area pianeggiante che già esisteva tra l’Aventino e il Palatino, ed era lambita da un’immensa palude.  Testimonianze di giochi e utilizzo dell’area le abbiamo fin dall’epoca Regia. Sembra sia da collocare qui il famoso Ratto delle Sabine, rapimento avvenuto nel giorno della celebrazione della festa del dio Consus. Con la bonifica dell’area sorgono le prime istallazioni in legno ad opera di Tarquinio Prisco. Nel tempo vennero costruite le carceres da dove partivano i cavalli e le strutture in muratura. Fu Giulio Cesare a porre i primi sedili in muratura. Per decorare la spina, la parte centrale, Augusto fece portare dall’Egitto un obelisco dell’epoca di Ramses II. Un altro obelisco fu collocato dall’imperatore Costanzo II. Le corse dei cavalli da sempre hanno appassionato i Romani. Erano 4 le squadre in gare, distinte da 4 colori. All’esterno si aprivano botteghe e tutto intorno l’area era occupata da case e magazzini spesso fatiscenti. Da qui partì il famoso incendio che nel 64 d.C. distrusse quasi tutta Roma. Nella parte sud oggi si può visitare la Torre della Moletta appartenuta nel medioevo ai Frangipane e i nuovi scavi. Luogo ancora oggi carico di fascino e amato dai Romani. Visiteremo le gallerie che un tempo conducevano alle gradinate della cavea (i senatori al piano terra e la plebe al piano superiore). Nelle gallerie, che si potranno percorrere per un tratto di circa 100 metri ciascuna, si potranno osservare anche i resti delle latrine antiche. Si proseguirà sulla strada basolata esterna ritrovata durante gli scavi, in cui spicca una grande vasca-abbeveratoio in lastre di travertino. Qui è possibile visitare anche alcune stanze che venivano utilizzate come botteghe (tabernae) per soddisfare le necessità del numeroso pubblico dei giochi: locande, negozi per la vendita di generi alimentari, magazzini, lupanari, lavanderie, ma anche uffici di cambiavalute  necessari per  assecondare il giro di scommesse sulle corse dei cavalli.
Nella zona centrale dell’emiciclo sono visibili le basi dell’Arco di Tito, uno dei più grandi archi trionfali di Roma Biglietto 4 euro + 10 euro la visita guidata. Biglietto gratuito per i possessori della Mic Card. Durata della visita 1,30 -2 ore.

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Domenica 15 settembre ore 10.00. Sotterranei delle Terme di Caracalla.

9/13/2019

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Prenotazione obbligatoria
​In occasione della recente e periodica apertura della Sovrintendenza Speciale di Roma, sono aperte al pubblico due delle molte gallerie sotterranee, dove migliaia di schiavi transitavano e lavoravano per il funzionamento delle terme. Questo percorso, raramente fruibile, è di grande suggestione e ci dà l’idea, molto chiara, di quale e quanto grande fosse non solo l’organizzazione tecnica dei complessi termali, ma di come in Roma convivessero due mondi: quello che usava le terme come momento di svago e incontro, e quello che mandava avanti le terme, il mondo schiavile. Le gallerie sono opere di grande impatto architettonico. Alte quasi 6 metri e larghe altrettanto, si diramano sotto l’area del complesso termale per chilometri. Qui erano alloggiati i forni e le caldaie per il riscaldamento del tepidarium e calidarium e qui arrivavano i carri con i continui rifornimenti di legna. E’ stato rinvenuto anche l’alloggiamento per un mulino ad acqua. Il percorso di visita partirà dai sotterranei e proseguirà alle terme del piano superiore. Durata della visita due ore abbondanti. Biglietto intero 11 euro, ridotto 5. + 11 euro la visita guidata inclusiva degli auricolari.

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    L'Associazione Culturale Storicum, nasce nel 1998 da un gruppo di archeologi e storici dell'arte sotto la guida della dott.ssa Irene Salvatori al fine di promuovere, valorizzare e far conoscere i siti più conosciuti e i meno noti di Roma e del suo territorio. La Storicum propone itinerari culturali, visite guidate e corsi, alla ricerca della bellezza e del fascino che da sempre la città offre al visitatore. Per accedere ai nostri servizi gli interessati verranno forniti di una tessera associativa (gratuita) che dovranno sempre portare con sé nelle uscite culturali o negli eventi dell'associazione.

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