𝟓 𝐠𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨 𝟏𝟗𝟒𝟒
𝐔𝐠𝐨 𝐅𝐨𝐫𝐧𝐨, 𝐢𝐥 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐠𝐢𝐚𝐧𝐨. "Gli americani ormai sono a Roma, sfilano e si scattano foto sui carri armati. Roma è in festa. Non per tutti è così però. La mattina, sul presto, esce di casa il giovane studente di 12 anni Ugo Forno. A piazza Vescovio viene a sapere, da alcune persone, che un reparto di guastatori tedeschi sta cercando di far saltare il ponte ferroviario sull’Aniene. Con altri cinque ragazzi, Antonio e Francesco Guidi, Luciano Curzi, Vittorio Seboni e Sandro Fornari, corre sul posto armato di fucile. I giovani partigiani trovano i soldati che stanno piazzando cariche di esplosivo sotto il Ponte Salario. Ne nasce uno scontro a fuoco furibondo. I tedeschi hanno un mortaio e sparano tre colpi. Il primo a cadere è Guidi. Poi vengono feriti gravemente Curzi e Fornari. Ugo viene colpito a morte dal terzo colpo. I gappisti che accorrono sul ponte lo trovano ancora con il fucile in mano e, avvolto in un tricolore, lo portano in una clinica poco distante. È là che verrà riconosciuto dai genitori. Quel giorno il ponte non fu distrutto per l’eroico coraggio di un ragazzino e dei suoi amici, ed è a loro che Rosellini si è ispirato nella scena finale del film «Roma città aperta». Ugo è l’ultima vittima partigiana dei tedeschi in ritirata da Roma. «Giovane studente romano, durante i festeggiamenti per la liberazione della città di Roma, appreso che i tedeschi, battendo in ritirata, stavano per far saltare il ponte ferroviario sull’Aniene, con grande spirito di iniziativa, si mobilitava, unitamente ad altri giovani, e con le armi impediva ai soldati tedeschi di portare a compimento la loro azione. Durante lo scontro a fuoco veniva, tuttavia, colpito perdendo tragicamente la vita. Fulgido esempio di amor patrio ed encomiabile coraggio». Medaglia d’Oro al Valor civile, 16 gennaio 2013 " Da "Roma violata". Ed. Mursia. Irene Salvatori.
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March 2023
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