𝗜 𝗤𝗨𝗔𝗧𝗧𝗥𝗢 𝗦𝗧𝗜𝗟𝗜 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗣𝗜𝗧𝗧𝗨𝗥𝗔 𝗥𝗢𝗠𝗔𝗡𝗔
Di Irene Salvatori Un breve accenno alla pittura romana e ai suoi quattro stili detti, convenzionalmente, "pompeiani". Questo aggettivo deriva dal fatto che la maggioranza delle pitture -e quindi uno studio sulla loro evoluzione- è stata rinvenuta nel celebre sito di Pompei. 𝐏𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐬𝐭𝐢𝐥𝐞 (150 a.C.-80 a.C. circa) è una pittura esclusivamente decorativa, non ci sono soggetti ma la riproduzione di materiali pregiati come il marmo. 𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐭𝐢𝐥𝐞 (80 a.C.-20 a.C. circa) con effetto di trompe l'œil vengono affrescate vedute di paesaggi inquadrati da portici o finestre; scorci di giardini con piante e animali, scene che rappresentano a tutto campo uomini e donne. Grande attenzione ai particolari che vengono resi con abili prospettive. 𝐓𝐞𝐫𝐳𝐨 𝐬𝐭𝐢𝐥𝐞 (20 a.C.-50 d.C. circa) la parola d’ordine è semplificazione. Scompaiono le vedute ariose e si divide in maniera gerarchica le pareti; prevale un unico colore di fondo, spesso il rosso o il nero, al centro del quale sono rappresentati dei quadretti, i 𝑝𝑖𝑛𝑎𝑘𝑒𝑠, con figure, finte nicchie, piccoli paesaggi. Molte di queste pitture sono state ritrovate anche nelle residenze di personaggi di ceto medio: siamo agli inizi dell’impero. 𝐐𝐮𝐚𝐫𝐭𝐨 𝐬𝐭𝐢𝐥𝐞 (dal 50 d.C.) detto anche “stile illusionista”, si torna alla pittura di scenari in prospettiva, ma adesso vengono aggiunte le figure umane, mentre gli elementi architettonici, che sembrano delle quinte teatrali, non sono dipinti ma realizzati in rilievo con lo stucco. Di seguito le immagini dei quattro stili
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11/11/2022 04:22:37 am
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